L’Olanda vieta i fuochi d’artificio: dal 2026 spazio alle alternative

Inquinamento acustico, salute ambientale e animale hanno portato a questa storica decisione
26 Novembre 2025
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Fuochi artificio olanda canva

Il prossimo 31 dicembre sarà l’ultimo in cui i cieli dei Paesi Bassi si illumineranno per mano dei cittadini. Il Senato olandese ha infatti approvato una legge storica che vieta, a partire dal 1° gennaio 2026, la vendita e l’utilizzo di fuochi d’artificio a uso privato.

La decisione segna la fine di una tradizione profondamente radicata ma sempre più criticata per le implicazioni su sostenibilità ambientale, salute pubblica e ordine sociale. L’Olanda diventa il secondo Paese europeo, dopo l’Irlanda, a imporre un bando così esteso sui fuochi pirotecnici.

Un bilancio insostenibile: i dati dell’emergenza

Alla base della svolta ci sono dei numeri che, Capodanno dopo Capodanno, hanno trasformato la notte di San Silvestro in una notte tragica per migliaia di persone. In occasione dell’ultimo Capodanno, nei Paesi Bassi, 1.162 persone sono state costrette a ricorrere alle cure del pronto soccorso per lesioni, spesso gravi e invalidanti come la perdita della vista o di arti (rapporto ufficiale di VeiligheidNL, il centro di competenza olandese per la prevenzione degli infortuni). A questo bilancio umano si aggiungono due decessi e un conto economico salatissimo: i danni a proprietà private e pubbliche sono stati stimati in circa 16 milioni di euro in una sola notte.​

La polizia olandese, che da anni chiede un intervento legislativo, ha descritto le celebrazioni come momenti di “comportamenti senza limiti”, dove gli operatori di soccorso diventano persino bersaglio deliberato di chi usa gli esplosivi. Il divieto riguarda le categorie di fuochi più potenti (F2, F3 e F4), mentre resta lecito l’utilizzo di fuochi di categoria F1, come le stelline scintillanti, considerati a basso rischio.​

La nuvola tossica: l’impatto su aria e ambiente

Se la sicurezza è il motore politico della decisione, l’impatto ambientale è il pilastro su cui poggia il consenso scientifico. L’esplosione massiccia di materiale pirotecnico in un arco temporale ristretto genera un picco di inquinamento atmosferico paragonabile a mesi di traffico veicolare. Le analisi rilevano che i fuochi rilasciano nell’atmosfera non solo grandi quantità di polveri sottili (Pm10), ma anche metalli pesanti tossici come piombo, bario e rame, utilizzati per dare colore alle fiamme.​

Queste sostanze non svaniscono con il fumo, ma finiscono sul suolo, contaminando le falde acquifere e la catena alimentare.

Inoltre, il “day after” dei festeggiamenti lascia le strade delle città olandesi (e non solo) coperte di tonnellate di rifiuti, tra cartucce esauste e plastiche bruciate, che richiedono operazioni di pulizia complesse e costose per evitare che finiscano nei canali. La misura si inserisce quindi coerentemente nelle più ampie strategie Esg (Environmental, social, and governance) che l’Olanda sta perseguendo per ridurre la propria impronta ecologica.​

Benessere animale e transizione culturale

Un ruolo decisivo nell’approvazione della legge è stato giocato dal Partij voor de Dieren (Partito per gli Animali), che insieme a GroenLinks-PvdA ha promosso il disegno di legge.

L’inquinamento acustico generato dai botti causa livelli di stress estremo in animali domestici e fauna selvatica, portando spesso alla morte di uccelli per disorientamento o arresto cardiaco.

Il compromesso trovato consiste nel passare a spettacoli pirotecnici professionali centralizzati (ovvero gestiti dalla pubblica amministrazione) o ad alternative come i drone show, che permette di mantenere la magia della luce eliminando l’inquinamento acustico e le altre conseguenze negative dei fuochi artificiali.

La transizione non sarà indolore per il settore: il governo ha previsto un fondo di compensazione stimato tra i 100 e i 150 milioni di euro per le aziende produttrici e i rivenditori, che vedranno azzerato il loro mercato consumer.

Le alternative sostenibili: dai droni luminosi al progetto “Spark”

La soluzione più accreditata per sostituire la pirotecnica classica è rappresentata dai drone show: flotte di centinaia di droni dotati di Led che, guidati da software di precisione, creano coreografie tridimensionali nel cielo notturno.

A differenza dei fuochi d’artificio, i droni sono riutilizzabili, non producono fumi tossici né residui plastici al suolo e, fattore cruciale per il benessere animale, sono completamente silenziosi. Città come Rotterdam e Amsterdam stanno già sperimentando questi spettacoli, che, tra l’altro, offrono una versatilità creativa superiore, permettendo di “disegnare” loghi o messaggi personalizzati impossibili da ottenere con la polvere da sparo.​

Un’altra frontiera alternativa ai fuochi pirotecnici è rappresentata dalle innovazioni artistiche locali, come il progetto Spark dell’artista olandese Daan Roosegaarde. Ispirato dalla luce delle lucciole, Spark utilizza migliaia di “scintille” biodegradabili che fluttuano nell’aria mosse dal vento, creando un effetto visivo simile a quello dei fuochi d’artificio ma senza esplosioni, rumore o inquinamento. Queste soluzioni, insieme agli spettacoli laser sempre più diffusi, segnano il passaggio da una celebrazione basata sulla “potenza di fuoco” a una fondata sulla meraviglia visiva a impatto zero.

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