Scende il prezzo delle batterie elettriche, ma quello delle auto green no. Ad indagare le motivazioni è uno studio pubblicato su Nature, dal titolo “Battery prices are falling, so why are electric cars still so expensive?”, secondo il quale, se trovare una sola risposta al fenomeno non è semplice, una certezza c’è: le attuali politiche di incentivi non stano funzionando e vanno cambiate.
La riduzione delle emissioni globali dipende in gran parte dai prezzi dei veicoli elettrici e dalla loro diffusione. Nell’Unione europea, ad esempio, lo studio ricorda che le auto elettriche rappresentano attualmente poco più dell’1% del parco circolante, percentuale che dovrebbe salire al 20% entro il 2030 e al 43% entro il 2035 per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’Ue.
Lo studio sul costo delle batterie elettriche
Per analizzare la questione, lo studio parte dal costo delle batterie elettriche usato come causa dell’elevato prezzo dei veicoli. E bene, le batterie delle auto elettriche sono realizzate utilizzando costosi minerali critici, come il litio (15 mila dollari a tonnellata) e il cobalto (30 mila dollari a tonnellata). L’acciaio, per fare un confronto, è il materiale utilizzato per le auto con motore a combustione e il suo prezzo è di mille dollari a tonnellata.
Negli ultimi decenni i prezzi globali delle batterie, però, sono diminuiti drasticamente: nel 2011 il prezzo medio di una batteria per veicoli elettrici, al netto dell’inflazione, era di oltre mille dollari per kilowattora (kWh); nel 2023, la cifra è scesa a 139 dollari per kWh.
La diminuzione è causata dal calo dei costi di produzione e che dovrebbe tradursi in prezzi di acquisto più bassi per i consumatori, ma “i dati sui prezzi di un mercato chiave, gli Stati Uniti, negli ultimi decenni suggeriscono il contrario. Invece di diminuire, i prezzi medi dei veicoli elettrici sono aumentati di oltre il 50%: da 43.872 dollari nel 2011 a 71.501 dollari nel 2023″ e “ciò è accaduto nonostante l’aumento delle vendite: tra il 2011 e il 2023, le vendite di veicoli elettrici sono cresciute a un tasso medio annuo del 47%”, si legge nell’articolo.
Potenza dei motori e costi di produzione
Se si prende come esempio la Cina, grazie ai sussidi governativi, è riuscita a ridurre i costi di produzione e a creare una forte concorrenza nel mercato. Il Wuling Hongguang Mini Ev, ad esempio, costa 4.700 dollari, oltre cinque volte meno del veicolo elettrico statunitense più economico. Ma è dotato di una batteria molto più piccola: solo 9,2 kWh, rispetto alla media statunitense di 83,4 kWh. Analogamente, in Europa, la Dacia Spring di fabbricazione cinese è disponibile a circa 23.000 dollari con una batteria da 27 kWh.
Le batterie più grandi sono una delle spiegazioni del perché i prezzi dei veicoli elettrici negli Stati Uniti sono più alti: da una parte consentono una maggiore autonomia del veicolo, ma dall’altra aumentano i costi perché richiedono l’utilizzo di più minerali critici. Ma per gli autori dell’articolo, il costo delle batterie da solo non giustifica la differenza di prezzo osservata nel mercato statunitense. Secondo i ricercatori, infatti, tra il 2011 e il 2023, la capacità media delle batterie è aumentata di circa l’11% annuo, mentre il costo per kilowattora è diminuito del 15% annuo. In altre parole, il tasso di riduzione dei costi delle batterie ha superato gli sforzi dei produttori di veicoli elettrici per aumentarne le dimensioni.
Inoltre, nel tempo, i costi delle batterie hanno rappresentato una quota decrescente dei prezzi dei veicoli elettrici. Mentre nel 2011, la batteria rappresentava, in media, il 58% del prezzo di un veicolo elettrico, nel 2017 questa percentuale era scesa al 21% e nel 2023, i costi delle batterie rappresentavano solo il 16% del prezzo di un veicolo elettrico.
Perché le auto elettriche costano tanto?
Quali sarebbero allora i motivi? Fattori geopolitici e legati alla catena di approvvigionamento, che possono creare ritardi e carenze, pressioni inflazionistiche, o anche il desiderio dei produttori di inseguire i consumatori più abbienti per ridurre le perdite nei loro bilanci. Fatto sta che “le politiche che offrono incentivi – conclude lo studio – indipendentemente dal fatto che i consumatori ne traggano beneficio, non stanno dando i risultati sperati”.
Le soluzioni? “Stabilire una data di cessazione degli incentivi per i veicoli elettrici potrebbe ridurre i costi di produzione, poiché le aziende accelereranno la produzione per assorbire la maggior parte possibile dell’incentivo limitato”. Ma soprattutto “una politica alternativa e, a nostro avviso, più efficace è quella di subordinare gli incentivi ai prezzi di acquisto dei veicoli elettrici. Destinare i pagamenti governativi solo quando sarà disponibile un veicolo elettrico conveniente significa che i produttori saranno incentivati ad abbassare i costi dei veicoli elettrici”.