“Essere umano, mi concede un tango?” Ecco, se questa cortese richiesta vi dovesse arrivare da Optimus Gen 2, allora sarebbe meglio che prendiate lezioni di ballo. Il nuovo robot umanoide di Tesla, infatti, si muove con una fluidità incredibilmente naturale, più vicina a quella di una persona che a quella di un robot. Ballare è la cosa più inutile ma anche più sorprendente che Optimus Gen 2 sa fare e, soprattutto, ci permette di capire le potenzialità di questo androide negli altri campi.
“C’è un nuovo bot in città”, ha annunciato l’azienda di Elon Musk, presentando un automa capace non solo di camminare, ballare e manipolare oggetti con una scioltezza disarmante. Secondo alcuni, preoccupante.
Robot che balla, un salto evolutivo nell’automazione
Il video recentemente pubblicato da Tesla mostra Optimus Gen 2 mentre esegue una serie di movimenti fluidi e coordinati, ballando a tempo di musica con un’eleganza che sfida la percezione tradizionale della robotica. Non si tratta più di gesti meccanici e prevedibili, ma di movimenti armonizzati che sembrano seguire un’autentica coreografia.
Questa capacità è la dimostrazione tangibile di un’evoluzione tecnologica che sta rapidamente colmando il divario tra macchina e uomo. Tanto che, secondo lo studio Ai 2027, l’essere umano dovrà guardarsi dall’arrivo della superintelligenza artificiale che potrebbe decidere per conto proprio e disobbedire alla volontà dell’uomo.
Secondo i ricercatori, ad agosto 2026 emergerà il “ricercatore sull’Ai superumano”, capace di dominare tutti i campi del sapere mentre novembre dovrebbe segnare l’arrivo del “ricercatore sull’Ai superintelligente”, che sarà “di gran lunga migliore del miglior ricercatore umano nella ricerca sull’intelligenza artificiale”. E infine, a dicembre 2027, si raggiungerà la “superintelligenza artificiale”, “un sistema di intelligenza artificiale che sarà molto migliore del miglior umano in ogni compito cognitivo”.
Secondo alcuni esperti, se a queste straordinarie capacità “mentali” si aggiungessero quelle fisiche, le scene alla Blade Runner potrebbero uscire dallo schermo e diventare reali. L’intelligenza artificiale progredisce a un ritmo (è il caso di dire) disumano tanto che Papa Leone XIV ha scelto di chiamarsi così proprio perché ritiene quella dell’Ai una sfida fondamentale per l’umanità (per approfondire: Papa Leone XIV e la grave minaccia dell’intelligenza artificiale).
Il robot di Tesla non si limita a ballare. Nel video dimostrativo, Optimus esegue squat mantenendo un perfetto equilibrio, cammina con passo sicuro e naturale, e manipola oggetti delicati come un uovo senza romperlo (mentre qualche essere umano lo rompe sulla testa della figlia), evidenziando la straordinaria precisione delle sue mani dotate di sensori tattili.
Caratteristiche tecniche del robot di Tesla
Optimus Gen 2 rappresenta un notevole passo avanti rispetto alla prima generazione. Il robot pesa 10 kg in meno del suo predecessore ed è il 30% più veloce, caratteristiche che contribuiscono significativamente alla sua maggiore agilità e fluidità nei movimenti.
Le specifiche tecniche rivelano un’attenzione maniacale ai dettagli:
- Attuatori e sensori progettati da Tesla: componenti fondamentali per garantire movimenti precisi e naturali;
- Collo articolato con due gradi goniometrici di libertà: permette movimenti della testa più flessibili e simili a quelli umani;
- Mani con 11 gradi di libertà: dotate di sensori tattili su tutte le dita, consentono una manipolazione precisa di oggetti di diverse forme e dimensioni;
- Piedi con design ispirato all’anatomia umana: dotati di sensori di forza e torsione che migliorano l’equilibrio e la stabilità;
- Elettronica e cablaggio integrati: semplificano il design e migliorano la funzionalità complessiva.
Questa combinazione di caratteristiche avanzate consente a Optimus di muoversi con una naturalezza che ricorda più una Model S che un Cybertruck, per usare un parallelismo automobilistico.
L’intelligenza dietro i movimenti
La parte più sconvolgente di questa notizia deve ancora arrivare.
Per gestire i movimenti di Optimus 2, Tesla ha integrato nel robot la stessa tecnologia Ai utilizzata nei suoi veicoli autonomi, permettendogli di apprendere dall’ambiente circostante e adattarsi a nuove situazioni. Questo significa che i movimenti fluidi di Optimus non sono semplicemente pre-programmati, ma derivano da un complesso sistema di apprendimento per rinforzo (reinforcement learning) sviluppato interamente in simulazione. Il robot impara virtualmente, fallisce, si corregge e migliora a velocità sovrumane, per poi trasferire queste competenze nel mondo reale. Questo approccio all’apprendimento rappresenta un cambio di paradigma nella robotica: non si tratta più di programmare manualmente ogni singolo movimento, ma di creare sistemi che apprendono autonomamente, proprio come farebbe un essere umano. E questo apre le strade a una intelligenza artificiale autonoma nel senso letterale del termine, ovvero che sceglie da sola quali regole seguire.
Altri indizi confermano questa direzione. A marzo, il Ceo di Anthropic, Dario Amodei, ha ipotizzato una Ai con il pulsante “Mi licenzio da questo lavoro”, definendo questa idea “probabilmente la cosa più folle detta finora”. Folle, ma non campata per aria. Negli attuali sistemi di Ai il “rifiuto” di svolgere determinati compiti è predeterminato dai creatori umani attraverso istruzioni e limitazioni specifiche. Con la proposta di Amodei, invece, il modello avrebbe una capacità autonoma di decidere quali compiti accettare o rifiutare, basandosi su criteri che creati e scelti dal sistema stesso. Una vera rivoluzione copernicana. I critici evidenziano come un semplice pulsante di licenziamento non basti a garantire una vera autonomia dell’Ai. Un’autentica libertà di scelta richiederebbe meccanismi di governance più sofisticati e complessi.
Le applicazioni future nel mondo del lavoro
Se la danza di Optimus è impressionante, le potenziali applicazioni pratiche lo sono ancora di più. Tesla ha concepito questo robot umanoide per svolgere una vasta gamma di compiti, dalla movimentazione di carichi pesanti alle commissioni domestiche, senza necessità di troppe istruzioni.
Con un prezzo previsto di circa 20.000 dollari, Optimus Gen 2 potrebbe rivoluzionare diversi settori:
- Industria manifatturiera: per compiti ripetitivi o pericolosi;
- Assistenza domestica: per supportare anziani o persone con disabilità;
- Logistica e magazzini: per la movimentazione merci;
- Ambienti pericolosi: per interventi in zone a rischio.
Come ha spiegato Elon Musk durante la presentazione iniziale del progetto nel 2021, l’obiettivo è che la robotica ricopra “un ruolo sempre più importante nella vita quotidiana delle persone”.
Altre aziende, come Boston Dynamics e Agility Robotics, stanno sviluppando i propri modelli di androidi, ciascuno con punti di forza specifici, ma Elon Musk può contare su una capacità produttiva che potrebbe portare questi robot sul mercato di massa.