Cosa non si fa per qualche follower e qualche like in più?
La domanda è retorica, ma nel caso di Mykhailo Polyakov la situazione è sfuggita di mano. Lo youtuber americano di 24 anni è stato arrestato dalla polizia indiana per aver tentato di raggiungere illegalmente l’isola di North Sentinel, nell’Oceano Indiano, dove vive una delle tribù più isolate e protette al mondo: i Sentinellesi. Le autorità indiane hanno preso in custodia il giovane, che ora rischia dai tre ai cinque anni di carcere per violazione della legge sulla protezione delle tribù indigene.
L’isola di North Sentinel, una delle isole Andamane nel golfo del Bengala, è stata dichiarata riserva tribale protetta dal governo indiano nel 1956 e ogni tipo di accesso è categoricamente vietato. Ma perché?
North Sentinel, perché l’accesso è vietato?
Le ragioni di questo divieto riguardano da un lato la protezione culturale di una popolazione che vive isolata da millenni, dall’altro la tutela sanitaria di persone che non hanno sviluppato difese immunitarie contro malattie comuni nel resto del mondo: un semplice raffreddore potrebbe avere effetti devastanti per l’intera tribù.
Il tentativo sconsiderato di Polyakov
Nonostante questi divieti universalmente noti tra viaggiatori e antropologi, Polyakov ha navigato per ore con un gommone per raggiungere le coste proibite. Anzi lo ha fatto proprio perché proibito. Una volta avvicinatosi all’isola, ha tentato di attirare l’attenzione dei sentinellesi utilizzando un fischietto. Non avendo ottenuto risposta, ha osato sbarcare sulla spiaggia, dove ha lasciato una lattina di Coca-Cola Zero e una noce di cocco prima di ripartire senza aver incontrato nessun abitante.
Le indagini hanno rivelato che si trattava già del terzo tentativo da parte dello youtuber: il primo (ottobre 2024) era stato sventato dallo staff dell’hotel dove soggiornava, mentre il secondo (gennaio 2025) era stato bloccato direttamente dalla polizia. Questa persistenza dimostra una determinazione inquietante nel violare i divieti, anche se non è chiaro se il ragazzo fosse a conoscenza degli enormi rischi sanitari per la tribù.
La ricerca di visibilità online
Polyakov gestisce un piccolo canale YouTube con alcune centinaia di iscritti, dove aveva già documentato esperienze estreme come un viaggio in Afghanistan per incontrare i talebani. Paradossalmente, quell’avventura si è rivelata meno rischiosa di questa per lo youtuber americano che ora rischia la galera dopo aver messo a repentaglio la popolazione autoctona.
La direttrice di Survival International, organizzazione non governativa attiva nella difesa delle popolazioni indigene, ha condannato fermamente il gesto del ragazzo che ha definito “sconsiderato e idiota”, sottolineando che “lui ha rischiato la vita. Ma soprattutto, ha messo a rischio la vita della tribù. Basterebbe un raffreddore per ucciderli”.
Chi sono i sentinellesi
La popolazione dell’isola è stimata tra i 50 e i 200 individui, ma la cifra esatta rimane incerta proprio a causa dell’inaccessibilità del territorio. Da decenni il governo indiano ha abbandonato ogni tentativo di contatto diretto, limitandosi a un monitoraggio remoto e discreto che rispetta l’autodeterminazione di questo popolo. I Sentinellesi rappresentano una delle ultime popolazioni completamente isolate dal mondo moderno. La loro fama è legata alla feroce ostilità manifestata verso qualsiasi tentativo di contatto.
I macabri precedenti
Ora Polyakov rischia diversi anni di carcere, ma che abbia rischiato molto di più lo dicono i precedenti. Il 21 novembre 2018 John Allen Chau, un missionario statunitense giunto sull’isola con l’intento di convertire gli indigeni al cristianesimo, fu ucciso dai sentinellesi poco dopo il suo approdo.
Dopo lo tsunami del 2004, scagliarono frecce contro un elicottero che aveva raggiunto l’isola per prestare soccorso mentre nel 2006 i sentinellesi uccisero due pescatori indiani che avevano accidentalmente raggiunto l’isola. Insomma, Polyakov può ritenersi fortunato.
Le zone proibite nel mondo
Il caso dell’isola di North Sentinel non è isolato. Nel mondo esistono numerose aree con accesso severamente limitato o completamente vietato. Tra le più note figurano:
- Snake Island (Brasile) – Ufficialmente chiamata Ilha da Queimada Grande, quest’isola a circa 33 km dalla costa brasiliana è abitata da migliaia di serpenti velenosi, con una concentrazione stimata di 1-5 serpenti per metro quadrato. L’accesso è strettamente limitato a ricercatori autorizzati;
- Area 51 (Usa) – Fonte di ispirazione per numerosi film, canzoni e videogiochi, questa base militare nel deserto del Nevada è circondata da misure di sicurezza estreme e da decenni alimenta teorie del complotto. L’accesso non autorizzato può portare all’arresto e a severe pene detentive;
- Isola di Poveglia (Italia) – Anche in Italia c’è una zona proibita. Antica stazione di quarantena durante le epidemie di peste nel Medioevo e successivamente sede di un ospedale psichiatrico, quest’isola nella laguna veneziana è interdetta ai visitatori;
- Monte Athos (Grecia) – Questa penisola ospita venti monasteri ortodossi e, pur non essendo completamente proibita, permette l’accesso solo a uomini con speciali permessi, mentre le donne non possono accedervi;
- Zona di esclusione di Chernobyl (Ucraina) – Dopo il disastro nucleare del 1986, un’area di 2.600 km² è stata evacuata e resta sotto stretto controllo, con accesso limitato a visite guidate autorizzate;
- Isola di Surtsey (Islanda) – Emersa da un’eruzione vulcanica nel 1963, quest’isola è accessibile solo a un numero ristretto di scienziati per studiare i processi di colonizzazione naturale in un ambiente incontaminato;
- Lascaux (Francia) – Le famose grotte con pitture rupestri preistoriche sono chiuse al pubblico dal 1963 per proteggere gli antichi dipinti dal degrado causato dalla respirazione umana.
Le conseguenze della violazione
Violare le restrizioni di accesso a zone proibite può comportare severe conseguenze legali, che variano considerevolmente a seconda della giurisdizione e della natura dell’area protetta.
Nel caso di aree militari o di sicurezza nazionale (o comunque della popolazione locale), le violazioni possono portare a lunghe pene detentive. Negli Stati Uniti, per esempio, l’ingresso non autorizzato nell’Area 51 può comportare fino a sei mesi di carcere. Le multe per l’accesso non autorizzato a parchi nazionali o riserve naturali possono arrivare a decine di migliaia di dollari in alcuni Paesi. In molti casi i ‘visitatori non autorizzati’ vengono deportati e non possono più accedere (per anni o per sempre) al Paese di cui fa parte il territorio proibito.
Al di là delle conseguenze legali, chi viola queste proibizioni si espone spesso a rischi estremi per la propria incolumità, come dimostra la storia dei precedenti tentativi di contatto con i Sentinellesi. Nel caso specifico di Polyakov, la legge indiana sulla protezione delle tribù indigene prevede pene severe per chi viola questi santuari umani.
La ricerca di contenuti sensazionali e la corsa ai like possono mettere a rischio sé stessi e intere comunità vulnerabili e patrimoni naturali o culturali di inestimabile valore. Ora il giovane youtuber statunitense potrebbe finire in carcere e subire il divieto permanente di rientrare in India. Di sicuro potrà ritenersi fortunato.