Gli scioperi del trasporto ferroviario dovranno tenere conto delle fasce di garanzie anche nei giorni festivi. Lo ha stabilito la Commissione di garanzia sugli scioperi per garantire lo spostamento sui treni a chi ne ha urgente necessità nel weekend o comunque nei giorni rossi del calendario.
La decisione aumenta le frizioni tra il Ministero dei Trasporti e i lavoratori del settore, in un Paese dove lo sciopero dei mezzi rappresenta da anni una fonte di disagi per milioni di italiani.
Fasce di garanzia nei giorni festivi
In base a quanto stabilito, anche in caso di sciopero, i treni dovranno essere garantiti dalle 7 alle 10 del mattino e dalle 18 alle 21 nei giorni festivi per offrire un servizio minimo essenziale a chi deve spostarsi per motivi di lavoro, salute o impegni familiari.
L’intervento si pone l’obiettivo di colmare una lacuna che, fino ad ora, aveva lasciato i passeggeri senza alcuna protezione nei giorni festivi, a differenza di altri settori come il trasporto aereo o marittimo, che prevedono già specifiche garanzie. Il vecchio quadro normativo non considerava le peculiarità del trasporto ferroviario, in particolare per i treni a media e lunga percorrenza, inclusa l’alta velocità, dove il livello di garanzia era significativamente inferiore rispetto ai servizi regionali durante i giorni feriali.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha accolto con soddisfazione il provvedimento, definendolo “ragionevole” e fondamentale per tutelare la mobilità di milioni di cittadini, in particolare in un periodo in cui le interruzioni di servizio hanno avuto ripercussioni economiche e sociali notevoli. Per il leader della Lega le rivendicazioni di alcuni sindacati non possono pregiudicare il diritto alla mobilità degli altri cittadini, considerato fondamentale così come il diritto di sciopero.
Cosa cambia ora
Le compagnie di trasporto sono ora obbligate a organizzare il servizio in modo tale da garantire un numero minimo di corse, mentre le autorità competenti controlleranno l’adempimento attraverso un sistema di indicatori di performance che misureranno l’efficacia e la frequenza del servizio durante le fasce di garanzia. L’obiettivo primario di questa riforma è quello di evitare interruzioni totali che, nei fine settimana e nei giorni festivi, lasciano molti viaggiatori senza alternative e causano disagi non solo a livello individuale, ma anche sul piano economico, penalizzando lavoratori e pendolari che non possono permettersi ritardi o cancellazioni improvvise.
La stretta e gli scioperi sempre più frequenti
Negli ultimi anni, il trasporto pubblico in Italia ha subito un aumento delle proteste e degli scioperi, fenomeno che si è manifestato in particolare nei giorni festivi o i venerdì. I disagi creati da tali interruzioni sono stati oggetto di numerosi dibattiti e hanno spinto le istituzioni a rivedere la normativa, in quanto le misure precedenti non erano più in linea con le esigenze attuali dei cittadini. L’Autorità per la garanzia degli scioperi ha ritenuto indispensabile un intervento che bilanci il diritto allo sciopero con quello alla mobilità, soprattutto in un Paese in cui il trasporto ferroviario gioca un ruolo centrale per la connessione tra regioni e per la vita quotidiana.
Le tensioni non sono nuove: da mesi il confronto tra i sindacati del settore e il Ministero delle Infrastrutture è stato caratterizzato da scontri continui. La Commissione di garanzia ha consultato le parti sociali, ma l’assenza di un’intesa ha spinto l’Autorità a intervenire con un provvedimento che risponde alle esigenze di milioni di utenti, ma al contempo suscita le aspre critiche dei sindacati.
Le reazioni del mondo sindacale
L’Unione sindacale di base ha definito l’intervento “una stretta inaccettabile” e ha avvertito di una possibile ulteriore limitazione del diritto di sciopero. Anche Uiltrasporti ha criticato la misura, definendola un “atto unilaterale” che compromette il diritto di protesta dei lavoratori. La Filt-Cgil, dal canto suo, ha annunciato l’intenzione di avviare azioni legali per ripristinare un equilibrio tra il diritto allo sciopero e quello alla mobilità. Queste critiche evidenziano come la questione rimanga al centro di un acceso dibattito politico, in cui le esigenze di mobilità dei cittadini si scontrano con il diritto legittimo dei lavoratori a protestare per migliori condizioni di lavoro. Finora il confronto tra sindacati, Mit e Commissione di garanzia sugli scioperi non ha prodotto risultati. Da qui la decisione dell’Autorità di prevedere fasce di garanzie anche nei giorni festivi e aggiornare una normativa di venticinque anni fa pur senza l’approvazione dei sindacati.