Il monitoraggio dei livelli di inquinamento atmosferico ha un alleato in più, il nuovo satellite europeo Copernicus Sentinel-4 in orbita geostazionaria a circa 36 mila chilometri dalla Terra. Si tratta di un sistema di osservazione continuo e ad alta risoluzione sull’Europa e su parte del Nord Africa in grado di fornire rilevazioni in tempo reale sulla qualità dell’aria e la distribuzione geografica sul continente europeo dei principali gas inquinanti: biossido di azoto, anidride solforosa e ozono.
Il progetto, attualmente in fase iniziale, una volta divenuto pienamente operativo, fornirà dati fondamentali per tutta una serie di attività di previsione e pianificazione legate alla qualità dell’aria. Le prime immagini raccolte dal satellite, che risalgono ai dati raccolti l’8 ottobre 2025, mostrano una situazione particolarmente critica nell’atmosfera della Pianura Padana dove la concentrazione di biossido di azoto, inquinante primario causato dalla combustione di combustibili fossili, è la più elevata di tutto il Continente.
Il fatto che l’area geografica pianeggiante estesa tra Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia–Romagna e Friuli–Venezia Giulia risulta particolarmente soggetta ad accumulo di inquinanti in atmosfera è dovuto non solo all’elevata concentrazione di industrie, allevamenti intensivi, impianti di riscaldamento, traffico stradale, ma anche alla sua conformazione geografica, come una sorta di bacino che limita il ricambio d’aria. Livelli piuttosto elevati di inquinanti atmosferici sono stati rilevati da Sentinel-4 anche in alcune aree costiere di Lazio e Campania, in determinati punti della Spagna centrale e della costa iberica sul Mediterraneo, oltre che su una porzione del Nord Africa.
Come funziona Sentinel-4
Sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) nell’ambito del programma spaziale dell’UE Copernicus, Sentinel-4 rappresenta la prima missione per monitorare la qualità dell’aria in Europa da un’orbita geostazionaria. Proprio grazie al suo moto circolare uniforme allineato con la velocità angolare della Terra, gli permette di avere sempre puntato sul continente europeo uno spettrometro UVN – ultravioletto, visibile e vicino all’infrarosso -, che misura la luce solare riflessa dalla superficie terrestre e dall’atmosfera rilevando i livelli di inquinamento ogni 60 minuti con elevatissimi standard di precisione e dettaglio.
“Sentinel-4 introduce una grande novità nella famiglia dei satelliti Copernicus Sentinel per l’osservazione della Terra. Uno strumento incredibilmente sensibile e preciso che trasformerà il modo in cui prevediamo l’inquinamento e comprendiamo le tendenze della qualità dell’aria”, ha detto Giorgio Bagnasco, Project Manager di Sentinel-4 dell’ESA.