Saponette riciclate da spreco a risorsa

Un'iniziativa globale trasforma lo spreco in risorse, migliorando la salute e l'ambiente attraverso il riciclo delle saponette degli hotel
23 Dicembre 2024
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Saponetta Sapone Hotel Canva

Vi siete mai chiesti che fine fanno le saponette usate negli hotel? Quello che per noi è un semplice oggetto igienico spesso ignorato, nasconde una realtà di spreco che, se analizzata, fa riflettere. Ogni giorno, milioni di saponette e prodotti da toeletta in plastica vengono gettati via in tutto il mondo, contribuendo a un impatto ambientale devastante. Tuttavia, esiste un’iniziativa che sta cambiando questa situazione, trasformando lo spreco in una risorsa che migliora la vita di migliaia di persone in condizioni di estrema povertà.

Un’idea che nasce per ridurre lo spreco e migliorare la salute

Nel 2009, Shawn Seipler, ex venditore nel settore alberghiero, ha dato vita a Clean the World, un progetto che ha l’obiettivo di ridurre l’inquinamento causato dallo spreco di prodotti da toeletta e, allo stesso tempo, migliorare la salute delle persone che non hanno accesso a sapone e acqua pulita. Ogni anno, milioni di saponette, soprattutto negli hotel, vengono scartate e finiscono in discarica. Un dato che può sembrare insignificante, ma che ha un impatto devastante sull’ambiente.

Solo negli Stati Uniti, si stima che ogni giorno vengano gettati circa un milione di saponette. Invece di finire tra i rifiuti, Clean the World raccoglie queste saponette, le disinfetta e le trasforma in nuove barre di sapone. Attraverso il suo Global Hospitality Recycling Program, Clean the World recupera prodotti da oltre 8.000 hotel, evitando che finiscano nella spazzatura e riducendo l’inquinamento globale. La nuova vita di queste saponette contribuisce non solo alla salvaguardia dell’ambiente, ma anche alla prevenzione di malattie legate alla scarsa igiene, una delle principali cause di morte, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Un ciclo virtuoso che migliora le condizioni di vita

Il processo di riciclaggio del sapone è semplice ma efficace. Le saponette scartate vengono raccolte, disinfettate e sterilizzate, per poi essere fuse e trasformate in nuovi pezzi di sapone. Questi vengono testati per garantire che siano sicuri e privi di contaminanti. Ma Clean the World non si ferma qui: recupera anche le bottiglie di plastica degli shampoo e delle lozioni, che vengono riciclate o convertite in energia, contribuendo a ridurre ulteriormente l’inquinamento e promuovendo un’economia circolare.

Dal 2009, Clean the World ha distribuito oltre 87 milioni di saponette in 127 paesi, migliorando la salute di milioni di persone. In Italia, l’Associazione Jesolana Albergatori ha recentemente aderito al programma, coinvolgendo gli hotel di Jesolo. “Siamo orgogliosi di aderire a questa iniziativa internazionale e di essere la prima associazione in Italia a farlo”, ha dichiarato Pierfrancesco Contarini, presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori, con l’intento di sensibilizzare anche altri albergatori a unirsi a questa causa.

Acqua e sapone, un diritto fondamentale

Nel nostro mondo industrializzato, acqua e sapone sono facilmente accessibili. Tuttavia, ci sono ancora 2,3 miliardi di persone che non hanno la possibilità di lavarsi le mani con acqua e sapone, un dato che evidenzia le disuguaglianze globali. L’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite n. 6 riguarda proprio l’accesso a servizi igienico-sanitari e acqua pulita per tutti, ma la strada è ancora lunga. La mancanza di accesso a risorse igieniche adeguate è una delle principali cause di morte nei bambini al di sotto dei cinque anni, con malattie come polmonite e diarrea che potrebbero essere prevenute con un semplice gesto: il lavaggio delle mani.

Clean the World non si limita a distribuire saponette in paesi con difficoltà di accesso a igiene e acqua. La fondazione che supporta l’iniziativa è anche attiva in situazioni di emergenza, come nel caso dell’uragano Dennis che ha devastato le Bahamas nel 2019. Qui, Clean the World ha distribuito kit igienici a 1.500 persone colpite dalla tragedia, dimostrando come un semplice gesto possa fare la differenza. Allo stesso modo, nelle città degli Stati Uniti, Clean the World distribuisce kit igienici ai senzatetto e allestisce postazioni per il lavaggio delle mani, facendo fronte anche a emergenze sanitarie locali.

Dal 2018, la fondazione ha avviato progetti anche in paesi come l’Uganda, dove milioni di persone vivono senza accesso a servizi igienici adeguati. In questa regione, Clean the World ha promosso la costruzione di pozzi e installato impianti idrici solari, migliorando l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici in scuole e cliniche. Grazie a questi interventi, i casi di diarrea sono diminuiti del 67%, mentre la frequenza scolastica è aumentata del 50%, contribuendo a migliorare anche la qualità della vita e l’economia locale.

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