Il ruolo della finanza sostenibile nel panorama europeo

Con 65 miliardi di euro in obbligazioni verdi, l’Ue può diventare il grande emittente al mondo. Qual è la situazione a livello globale?
27 Novembre 2024
3 minuti di lettura
Finanza Sostenibile

Tre anni fa, l’Unione europea ha lanciato un esperimento ambizioso: finanziare la transizione ecologica con obbligazioni verdi, unendo sostenibilità e finanza. Oggi, con oltre 65 miliardi di euro emessi, quel progetto si è trasformato in un pilastro della strategia europea. Non solo l’Ue è sulla strada per diventare il maggiore emittente di obbligazioni verdi al mondo, ma sta costruendo le fondamenta di un cambiamento reale e misurabile.

I numeri della finanza sostenibile

Dietro i numeri c’è una visione. Le obbligazioni verdi di NextGenerationEU (Ngeu) finanzieranno investimenti per 264,6 miliardi di euro in settori chiave come:

  • Trasporto pubblico;
  • energia rinnovabile;
  • efficienza energetica.

Non è solo una lista di buone intenzioni. Si parla di 55 milioni di tonnellate di CO₂ in meno ogni anno, l’equivalente delle emissioni di 15 milioni di famiglie europee o come sostituire 38 milioni di auto a combustione interna con veicoli elettrici. Numeri che trasformano la sostenibilità in un’azione concreta.

Il rapporto annuale della Commissione Europea mostra come ogni euro raccolto tramite obbligazioni verdi stia accelerando la transizione ecologica. L’obiettivo di Bruxelles è diventare leader mondiale nella finanza sostenibile, e il percorso intrapreso è quello giusto.

Perché gli investitori stanno scegliendo il green

Investire nelle obbligazioni verdi Ngeu è un’operazione finanziaria che risponde alle esigenze ambientali e, quindi, ai trend di mercato. In un’epoca di forti incertezze economiche e climatiche, questi strumenti rappresentano un doppio vantaggio: una scelta responsabile per l’ambiente e una “sicurezza” per il portafoglio.

La forza del piano europeo sta anche nella trasparenza, che è sempre più un requisito indispensabile per gli investitori. Dal 2022, il Green Bond Dashboard della Commissione europea offre una trasparenza totale: ogni misura finanziata, ogni euro speso, tutto è monitorabile in tempo reale. Questo rafforza la fiducia degli investitori e garantisce che il denaro raccolto rispetti i più alti standard di sostenibilità.

Un mercato in costante crescita

Negli ultimi cinque anni, l’Ue ha decuplicato la sua presenza sui mercati finanziari. Con oltre mezzo trilione di euro in obbligazioni in circolazione, l’Europa si è trasformata in un attore protagonista che con oltre mezzo trilione di euro di valore emesso. Le obbligazioni Ue sono oggi considerate un rifugio sicuro, una risposta a chi cerca stabilità senza rinunciare all’ambizione di contribuire a un cambiamento.

Non solo finanza: una responsabilità condivisa

Sul proprio sito, la Commissione spiega che questo strumento non si limita a finanziare. È anche un modo per coinvolgere cittadini, governi e investitori in un progetto condiviso. Ogni obbligazione emessa racconta la storia di un continente che prova a trasformare la crisi in opportunità.

Sotto il quadro delle obbligazioni verdi Ngeu, almeno il 37% dei fondi dei Piani di Ripresa e Resilienza degli Stati membri sarà utilizzato per investimenti e riforme sostenibili in settori quali infrastrutture verdi ed energie rinnovabili. Gli Stati membri sono tenuti a riferire a Bruxelles sull’attuazione di misure rilevanti per il clima, consentendo alla Commissione di emettere obbligazioni verdi Next Gen Eu per finanziare tali investimenti.

Anche da un punto di vista economica, il Vecchio Continente lancia buoni segnali, seppur con qualche riserva. Come emerge dal rapporto “Argos – BCG Climate Transition Barometer 2024” di Argos Wityu e Boston Consulting Group, il 17% delle Pmi Ue investe oltre il 10% del proprio capitale annuale in piani strutturati di decarbonizzazione. Le Pmi italiane sono quelle più attente alla riduzione delle emissioni nel panorama europeo, con il 73% delle aziende che attribuiscono grande rilevanza a questo obiettivo.

Più in generale, il rapporto evidenzia una crescita degli investimenti green, ma anche il contestuale calo delle aziende che vedono un’opportunità nella decarbonizzazione. Per capire come si concilino questi due aspetti: Aumentano le Pmi europee che investono in decarbonizzazione, Italia al top per consapevolezza

La finanza sostenibile e gli obiettivi Esg

La finanza sostenibile gioca un ruolo centrale nella lotta ai cambiamenti climatici e nel promuovere uno sviluppo economico che rispetti l’ambiente e le persone. Si tratta di orientare gli investimenti verso progetti e aziende che rispettano criteri ambientali, sociali e di governance, mirando a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere un’economia più equa.

Esempi pratici di finanza sostenibile

Esempi pratici di finanza sostenibile sono:

  • Obbligazioni verdi: titoli di debito destinati a finanziare progetti ecologici, come la transizione energetica o la conservazione della biodiversità. Nel 2023, il mercato globale delle obbligazioni verdi ha superato i 2.000 miliardi di dollari;
  • Fondi Esg: investimenti in aziende che dimostrano un impegno per la sostenibilità. Sempre più fondi pensione e istituzioni finanziare ne fanno una priorità;
  • Prestiti sostenibili: offerti da banche per incentivare aziende e individui a investire in tecnologie pulite o pratiche sostenibili, come l’efficienza energetica;
  • Assicurazioni per il clima: polizze specifiche per coprire i danni causati da eventi climatici estremi, sempre più richieste per via del cambiamento climatico e obbligatorie per le imprese italiane, che devono sottoscrivere entro il 31 dicembre 2024.

Aggiornamenti dalla Cop29

Alla Cop29, tenutasi a Baku, è stata discussa la creazione di un fondo per perdite e danni (Loss & Damage) per supportare i Paesi vulnerabili. Questo strumento mirerebbe a coprire i costi di eventi climatici catastrofici, sostenuto sia da finanza pubblica che privata. Inoltre, i leader globali hanno sottolineato la necessità di nuovi indicatori per misurare i progressi nei piani di adattamento climatico, con l’obiettivo di rendere più trasparenti gli impegni presi dai vari Paesi.

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