Cos’è l’etichetta alimentare che cambia colore se il cibo è avariato

Dalla clessidra giapponese al blu termocromico italiano, come funziona l’etichetta che cambia colore verso un futuro senza sprechi alimentari
19 Novembre 2024
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Carne Supermercato Canva

Negli ultimi anni, si è discusso sempre più di soluzioni innovative per ridurre gli sprechi alimentari, tra cui spicca l’etichetta indica-freschezza, una tecnologia rivoluzionaria sviluppata in Giappone. Questa soluzione si basa su un adesivo termo-cromico che monitora visivamente il deterioramento dei prodotti alimentari.

Secondo la FAO, circa un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato ogni anno, pari a 1,3 miliardi di tonnellate. Lo spreco alimentare è responsabile dell’8-10% delle emissioni globali di gas serra. Innovazioni di questo tipo si pongono l’obiettivo di aiutare i consumatori a fare scelte più consapevoli e sostenibili.

Come funziona l’etichetta giapponese

Ideata nel 2009 dallo studio di design giapponese To-Genkyo, questa etichetta ha una forma a clessidra che cambia colore man mano che la freschezza della carne diminuisce. L’adesivo inizia bianco e diventa progressivamente più scuro, fino a rendere il codice a barre illeggibile, segnalando che il prodotto non è più idoneo al consumo. Il colorante utilizzato è naturale, derivato dal cavolo viola, eliminando ogni rischio per la salute.

Nonostante il potenziale, questa tecnologia non ha trovato un’ampia applicazione né in Giappone né altrove. Le ragioni sono molteplici: dai costi di produzione alle resistenze culturali verso strumenti percepiti come complessi o non necessari, specialmente nel contesto di un consumo alimentare di qualità superiore.

La versione italiana: l’etichetta termocromica

In Italia, un’iniziativa simile è stata sviluppata da un team dell’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con l’Imperial College di Londra. Questo progetto, coordinato dal professor Luca Beverina, prevede l’uso di una smart tag applicata alle confezioni alimentari. Con il tempo o con variazioni di temperatura, l’etichetta cambia colore, passando a tonalità più intense di blu per segnalare il deterioramento.

La tecnologia italiana, descritta sulla rivista Advanced Optical Materials, punta a garantire che alimenti come latticini, carne e surgelati siano mantenuti a temperature ottimali lungo tutta la filiera, riducendo gli sprechi e aumentando la sicurezza alimentare.

Un altro progetto italiano simile, ‘Safer Smart Label’, sviluppato dall’Università di Pavia, ha creato etichette che cambiano colore per indicare lo stato di conservazione di carne, pesce e latte. Queste etichette reagiscono all’atmosfera nella confezione e offrono un’indicazione visiva della freschezza. Sono state premiate alla Startcup Lombardia 2020 ed è stato incluso nell’elenco FoodTech 500 2023 da Forward Fooding.

Un futuro senza sprechi

Queste etichette innovative rappresentano una risposta concreta alla crescente sensibilità verso gli sprechi alimentari e il consumo sostenibile. In un’epoca in cui si discute animatamente su sistemi come il Nutriscore, soluzioni come le etichette termo-cromiche potrebbero fare la differenza.

Nonostante le difficoltà di implementazione, queste tecnologie offrono una visione di futuro in cui la sostenibilità alimentare si sposa con l’innovazione, aiutando i consumatori a scegliere prodotti freschi e riducendo l’impatto ambientale dello spreco alimentare.

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