La timidezza degli alberi, cos’è il “Crown Shyness” e cosa ci insegna

Come gli alberi evitano il conflitto per ottimizzare le risorse: il fenomeno nelle foreste e l’impatto sulla sostenibilità della biodiversità
4 Ottobre 2024
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Crown Shyness Canva

Passeggiando tra le dense foreste pluviali del sud-est asiatico, in particolare in Malesia e Indonesia, si può osservare un fenomeno particolare. Molti lo chiamano “la timidezza degli alberi”, ma in tutto il mondo è noto come “Crown Shyness”.

Questo comportamento, in cui le chiome degli alberi si separano, creando spazi vuoti, non è solo una curiosità botanica, ma una lezione preziosa sulla sostenibilità ambientale. Scopriamo perché.

La timidezza degli alberi

Ribattezzato in questo modo, le chiome di alberi quali eucalipti, pini e aceri, non si toccano, come fossero appunto timide, e gli spazi tra i rami possono estendersi anche per diversi metri. Il fenomeno è stato oggetto di numerose ricerche. Una delle teorie più accreditate suggerisce che gli alberi si allontanano l’uno dall’altro per evitare danni “meccanici”; le punte delle chiome sono particolarmente sensibili al contatto e intrecciandosi potrebbero rompersi. Secondo uno studio del 2008 pubblicato nella rivista Ecology Letters, il crown shyness può migliorare la crescita degli alberi riducendo la competizione tra le diverse specie per avere più luce e risorse da immagazzinare.

Ma perché questo fenomeno è una lezione di sostenibilità? Le foreste rappresentano uno dei più importanti serbatoi di ossigeno del nostro pianeta. Secondo il World Resources Institute, le foreste assorbono annualmente circa 2,6 miliardi di tonnellate di Co2, l’equivalente delle emissioni di circa 500 milioni di automobili.

Tuttavia, il tasso di deforestazione è allarmante: circa 10 milioni di ettari di foresta vengono persi ogni anno e la notizia del rinvio di un regolamento internazionale previsto nell’Unione europea potrebbe rallentare il miglioramento di questo fenomeno.

Il crown shyness, consentendo una migliore circolazione dell’aria e un’ottimale penetrazione della luce, supporta la fotosintesi e promuove la biodiversità. Uno studio del 2014 pubblicato su Nature Communications ha dimostrato che le foreste con una maggiore diversità di specie sono più resilienti agli stress ambientali.

La resilienza degli alberi per la salvaguardia della biodiversità

La protezione delle foreste e la loro gestione sostenibile sono essenziali non solo per il carbonio, ma anche per la biodiversità. Le foreste ospitano circa l’80% della biodiversità terrestre. La perdita di habitat provoca un drammatico declino delle specie, con un tasso di estinzione che – secondo i rapporti ambientali dell’Onu – potrebbe raggiungere 1 milione di specie nei prossimi decenni.

Il crown shyness è un esempio di adattamento naturale e un richiamo urgente alla sostenibilità. In un’epoca di crisi climatica, è fondamentale imparare dagli alberi e dalla loro capacità di coesistere in armonia.

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