Milano prima per mobilità sostenibile, ecco la classifica completa

Profondi disagi al Sud, Sicilia in primis, dove i mezzi pubblici non vengono considerati un’alternativa valida
19 Settembre 2024
3 minuti di lettura
Tram a Milano

L’Italia si trova ancora a un punto di stallo in termini di mobilità sostenibile, con l’automobile che rimane il mezzo preferito per la maggior parte degli spostamenti, salvo in alcune città virtuose. Un recente report di Will Media, basato su dati raccolti da oltre 70 enti tra Ong e associazioni ambientaliste e organizzazioni della società civile (Fonte dati: Rafaci Preto-Curiel, Juan P. Ospina, The Abc of mobility, Environmental international and cities moving), ha analizzato 10 città italiane, mettendo in luce enormi differenze.

Vediamo quali sono le città più avanzate e quelle dove il trasporto pubblico stenta a decollare.

Le città più virtuose per la mobilità

La mobilità sostenibile passa dalle scelte dei cittadini, ma anche dalla situazione delle infrastrutture, piste ciclabili incluse come conferma la classifica: 

  1. Milano
    Il capoluogo lombardo risulta la città più avanzata in termini di mobilità sostenibile. Qui il 41% dei cittadini preferisce i mezzi pubblici per i propri spostamenti. Anche perché, quasi sempre, ci si sposta più velocemente. A favorire questa tendenza c’è un sistema di trasporto pubblico ben strutturato e una mentalità “europea”, attenta alla sostenibilità.
    • Mezzi pubblici: 41%
    • Auto privata/taxi/moto: 30%
    • A piedi o bici: 29%

2. Firenze
L’introduzione delle linee di tramvia ha dato una spinta significativa al trasporto pubblico, ma il sistema è ancora in espansione. Il 20% della popolazione utilizza i mezzi pubblici, ma la dipendenza da auto private è alta. Il traffico resta un problema, soprattutto a causa della conformazione della città.

    • Mezzi pubblici: 20%
    • Auto privata/taxi/moto: 68%
    • A piedi o in bici: 12%

3. Bologna
Sebbene la città sia tra le più sostenibili in Italia, solo il 13% dei cittadini utilizza il trasporto pubblico, mentre la maggioranza continua a fare affidamento su auto e moto. Il dato che preoccupa è la mancanza di infrastrutture ciclabili che incentivino l’uso della bici.

      • Mezzi pubblici: 13%
      • Auto privata/taxi/moto: 63%
      • A piedi o in bici: 24%

Le città meno virtuose

  1. Palermo
    Palermo è all’ultimo posto in termini di mobilità sostenibile. Ben il 78% dei cittadini utilizza l’auto privata, con il trasporto pubblico che viene scelto solo dal 9%. La conformazione del territorio e la mancanza di piste ciclabili impediscono l’uso di bici e spostamenti a piedi.

    • Mezzi pubblici: 9%
    • Auto privata/taxi/moto: 78%
    • A piedi o bici: 13%
  2. Catania
    Restando in Sicilia, anche a Catania, il trasporto pubblico è sottoutilizzato (13%), con il 64% dei cittadini che preferisce muoversi con auto o moto.

    • Mezzi pubblici: 13%
    • Auto privata/taxi/moto: 64%
    • A piedi o bici: 23%
  3. Roma
    Nella Capitale, solo il 29% dei residenti si affida al trasporto pubblico, mentre il 66% preferisce l’auto privata. La sfiducia nei mezzi pubblici è uno dei motivi principali di questa situazione, che contribuisce anche all’alto livello di traffico e inquinamento.

    • Mezzi pubblici: 29%
    • Auto privata/taxi/moto: 66%
    • A piedi o in bici: 5%

      Mobilità Sostenibile Fonte
      Classifica mobilità sostenibile Italia_fonte: Will Media

La situazione del trasporto pubblico in Italia

Le differenze tra le città italiane in termini di mobilità sostenibile sono evidenti. Le città più virtuose, come Milano e Firenze, dimostrano che un sistema di trasporto pubblico efficiente e ben gestito può incentivare i cittadini a lasciare l’auto. Peccato che in Italia si tratti una realtà molto rara, come attestato dal rapporto “Pendolaria 2024 – Speciale aree urbane” di Legambiente.

I numeri del trasporto su ferro in Italia sono drammatici. Basti pensare che la città di Madrid, da sola, ha più chilometri di metro di tutta l’Italia. Le istituzioni si stanno impegnando per ridurre le emissioni, spesso a suon di restrizioni sui cittadini, ma per creare delle alternative efficaci al trasporto su gomma, il principale responsabile delle emissioni di CO2, si fa ancora troppo poco. Nell’ultimo anno, quasi nulla: “In Italia – denuncia Legambiente – non è stato inaugurato nemmeno un chilometro di nuove tranvie mentre l’unica aggiunta alla voce metropolitane riguarda l’apertura di un nuovo tratto della M4 a Milano”, che corrisponde a pochi chilometri di copertura in più. Non a caso che l’Italia è il Paese europeo con più auto per abitanti.

Serve un impegno crescente nella sostenibilità ambientale, con imprese e cittadini italiani costretti a fare i conti con regole sempre più restrittive, ma necessarie come quelle annunciate dal sindaco di Milano per la prossima primavera.

Per motivi diversi (meno inquinamento industriale, ma meno mezzi) non va meglio al Sud, dove il trasporto pubblico non è considerato una reale alternativa, con un uso eccessivo dell’auto privata. Se si vuole aumentare la diffusione della mobilità sostenibile nel Paese, è necessario:

  • Potenziare le infrastrutture di trasporto pubblico nelle città meno virtuose;
  • Incentivare l’uso della bicicletta e degli spostamenti a piedi con nuove piste ciclabili e zone pedonali;
  • Educare i cittadini sui benefici ambientali ed economici della mobilità sostenibile.

La Settimana Europea per la Mobilità 2024, in corso in questi giorni, è l’occasione per riflettere su un percorso ancora lungo e sempre più stretto.

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