“La capacità di assicurare cibo sano e duraturo all’umanità, dipenderà dal sostegno che riceveranno i nostri giovani agricoltori, da quel necessario ricambio generazionale nei campi in grado di innescare il progresso delle comunità rurali dove si concentrano quasi 600 milioni di famiglie di agricoltori che fanno l’80% della produzione alimentare mondiale”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha saluta il primo “World Young Farmers’ Day” promosso dall’Oma, l’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori.
Negli scorsi giorni, l’evento con oltre 100 giovani arrivati da tutto il mondo, ha ospitato una delegazione Agia-Cia guidata da Enrico Calentini e ha visto la partecipazione del presidente dell’Oma, Arnold Puech D’Alissac.
Tra le tematiche, lo sviluppo delle aree interne e rurali, la tutela del suolo, il sostegno all’agricoltura under 40 e la spinta su innovazione e formazione: se ne è discusso nella cerimonia di apertura nella sede della Fao a Roma.
Il ruolo dei giovani nel futuro dell’agricoltura
“Per plasmare il futuro, dobbiamo costruire insieme un nuovo paradigma culturale, economico e sociale che riconosca il valore dell’agricoltura non solo lungo la filiera, ma soprattutto come indice della sostenibilità”, ha detto Fini dalla Green Room Fao rivolgendosi ai colleghi dell’Oma e alle istituzioni presenti, dal direttore generale Fao, QU Dongyu, al presidente Ifad, Alvaro Lario, al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
Le zone rurali ospitano 137 milioni di persone, quasi il 30% della popolazione e già oltre l’80% del territorio europeo. Rendere competitive queste zone vuol dire sviluppare interesse per investimenti strategici nel settore agricolo e, quindi, garantire al settore la possibilità di una stabilità e di programmazione sul lungo periodo.
World Young Farmers’ Day
Il World Young Farmers’ Day si conclude oggi 21 giugno. L’evento è stata un’occasione per discutere dinamiche collaborative per mettere in luce il ruolo fondamentale dei giovani agricoltori nel plasmare l’agricoltura del futuro. Un’agricoltura che richiede di trasformarsi in una intelligente consultazione globale dei giovani dell’OMA. Già dalla prima giornata del 18 giugno si è discusso delle sfumature della promozione degli ostacoli all’adozione che incontrano le soluzioni trovate dalle nuove generazioni.
Le sfide principali riguardano già oggi la gestione dell’acqua e del suolo e sull’accesso al mercato e alle catene del valore, tra gli altri argomenti. Pratiche sempre più smart saranno al centro dei dibattiti futuri. Come ha sottolineato il presidente dell’OMA, Arnold Puech d’Alissac nel suo discorso di apertura: “Insieme possiamo creare un futuro in cui i giovani agricoltori abbiano più potere, le pratiche CSA siano accessibili a tutti e i nostri sistemi agricoli siano redditizi e sostenibili. Lavoriamo insieme per garantire un futuro prospero all’agricoltura e alle generazioni di agricoltori a venire!”.